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CONCERTO DI SANTA CECILIA 2019

CONCERTO DI SANTA CECILIA 2019

Come da tradizione l’Istituto Musicale Michelangeli organizza il
tradizionale Concerto di Santa Cecilia
per celebrare la patrona protettrice della musica e di tutti i musicisti.

Quest’anno è interamente dedicato al compositore barocco Baldassarre Galuppi.

Il concerto sarà replicato DOMENICA 24 ore 17:00
nella Chiesa Parrocchiale di SUSEGANA

Soprano Annagiulia Bonizzato
Flauti Giulia Dalla Valle, Elisabetta Vanzella
Organo Davide Liessi

Coro Polifonico Michelangeli
Maestro del Coro Raffaella Vianello

Ensemble Arturo Benedetti Michelangeli

Siete tutti invitati a condividere con noi la sua meravigliosa musica
sabato 23 novembre
ore 20.45
Chiesa di San Rocco
Via Vittorio Emanuele II, 21 Conegliano
(poco prima della fontana dei cavalli a sinistra,clicca per mappa google.


NOTE AL PROGRAMMA

Baldassare Galuppi

Baldassarre Galuppi
(Burano, 18/10/1706 – Venezia, 03/01/1785)

Un programma monografico è cifra d’identificazione di qualità; proporre all’ascolto Baldassarre Galuppi, importantissima figura di musicista del pieno ’700 italiano, non perseverato come meriterebbe, aggiunge la garanzia del livello indiscusso.

Formatosi nella Venezia del primo ’700 sotto la guida del padre e di Antonio Lotti, Galuppi divenne famoso al tempo inizialmente per il melodramma serio; nel 1749 il sodalizio con Carlo Goldoni gli fece abbracciare l’opera buffa, divenendo il vero contraltare della celebre Scuola napoletana allora imperante. Gli stilemi compositivi e concettuali del “Buranello” si differenziavano da quelli partenopei non collimando né come estetica né a livello personale, tant’è che Galuppi, spesso in viaggio per allestimenti operistici, non volle mai recarsi a Napoli.

Dopo un primo incarico veneziano presso l’Ospedale degli Incurabili, una delle istituzioni particolarmente dedite all’istruzione musicale, si trasferì a Londra per allestire alcune opere serie. Al rientro in Laguna divenne vice-maestro in San Marco e Maestro di Cappella nel 1762. La sua fama fece sì che tre anni più tardi, ottenuto il permesso dalle autorità cittadine, si recò in Russia chiamato da Caterina II come Maestro di Cappella della Corte Imperiale e compositore della compagnia italiana. Dopo tre anni, al rientro italiano, riprese i ruoli lasciati in precedenza e si dedicò particolarmente alla musica sacra.

L’età matura di Galuppi lo vide impegnato nella musica sacra, non solo negli Oratori per l’Ospedale degli Incurabili ma anche per le diverse esigenze della Basilica di San Marco dove, dopo l’esperienza russa, riorganizzò l’intera Cappella Marciana (coro e orchestra) al fine di elevarne il livello esecutivo, non certo scontato per l’epoca.

Oltre all’opera seria e buffa, alla musica sacra e agli Oratori, Galuppi fu un importante compositore italiano per strumento a tastiera (clavicembalo / organo); con più di 170 Sonate si colloca al secondo posto dopo il napoletano Domenico Scarlatti (nato nel 1685) e prima di Muzio Clementi, nato a Roma 46 anni dopo.

All’interno del corpus compositivo di Galuppi, il programma proposto all’ascolto offre sapientemente un percorso di ampio respiro che spazia dalla musica sacra, alle Sonate per organo e alla musica puramente strumentale con il Concerto per due flauti, archi e basso continuo.

Del 1751 è il Magnificat in Sol maggiore per soprano e orchestra; anno particolare per la Chiesa veneta a causa della soppressione del Patriarcato di Aquileia mediata con la Santa Sede dal Cardinal Rezzonico e in auge da oltre mille anni; Galuppi si trova nell’esigenza di dover manifestare, con la Cappella Marciana, la nuova immagine di Venezia a livello ecclesiastico. All’interno della parte strumentale di questa poderosa partitura troviamo la particolarità dei due violoncelli concertanti, tanto cari però alla Scuola napoletana fin dal primo ’700.

La Salve Regina in La maggiore per soprano del 1775 venne scritta per l’Ospedale degli Incurabili e destinata alla solista di canto Angela Malgarisi; l’organico degli archi presenta la particolare rarità di due viole concertanti che espongono temi e dialogano con i violini, anche se non sono una novità a Venezia poiché le incontriamo anni prima in uno dei cinquanta Salmi di Benedetto Marcello.

Nel Concerto per due flauti in Sol minore emerge una delle particolarità di Galuppi, ovvero il favore in questo musicista del ritmo come identità estetica, contrariamente a Napoli dove il melos aveva il suo punto di forza. Si tratta di una composizione, con molta probabilità, scritta per solisti ben precisi e nel più puro solco della tradizione italiana riscontrabile particolarmente nel coetaneo Padre Martini; il movimento centrale, Largo, non disdegna affatto avvicinarsi a stilemi pastorali cari a Vivaldi.

Matteo Malagoli


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